Views Of The World

Intervista a Luca Stendardi, fotografo romano, che ci racconta del suo progetto e della sua idea di viaggio.

Spesso accade che un viaggio, iniziato con i migliori propositi, finisca in un lampo, lasciandoci solo qualche foto. Raccogliamo frammenti di luoghi che ci scordiamo di vivere, visitiamo posti per compilare una lista di cose da vedere, frequentiamo locali. Alla fine di tutto ci accompagna la sensazione che viaggiare sia tutt’altro. Sul senso del viaggio è basato il progetto di Luca Stendardi, Views of the World.

“Mi chiamo Luca Stendardi, ho 23 anni e sono un fotografo romano. Ho sempre vissuto nella capitale ma ho anche viaggiato abbastanza. Insieme a Giovanni Mitrotta ho seguito il corso di Scienze Politiche ma ora mi dedico interamente alla fotografia.”

Che cos’è Views of the World?

“VoW è un progetto di viaggi. Come per ogni viaggio la componente fotografica per me è indispensabile, ancora di più in questo caso perché l’obiettivo di VoW è quello di sensibilizzare le nuove generazioni ad un tipo diverso di turismo, un turismo responsabile.”

Cosa intendi nello specifico per turismo responsabile?

“Un turismo che sia ecosostenibile, low budget non per forza per necessità, ma sicuramente per scelta, che dia largo spazio all’interazione tra i viaggiatori (che non sono turisti) e la popolazione locale, e un arricchimento personale e sociale. Viaggiando apriamo la nostra mente, entrando in contatto con altre culture apprendiamo quali migliorie apportare a noi stessi e alla nostra società, ma questo accade solo se viviamo immersi nella vita quotidiana o nella natura del posto, non se pernottiamo in lussiosi hotel (io non ho nulla contro gli hotel) che ricreano un ambiente simile a quello da dove veniamo.”

Come arrivare a questo obiettivo: “quello che so fare è fotografare; attraverso le immagini e le mostre posso raccontare la mia esperienza e raccontare un determinato paese. Giovanni mi aiuterà tenendo un diario di bordo e creando una piccola guida con consigli pratici. Con la fotografia, che rappresenta la realtà, posso dimostrare che molti luoghi sembrano più distanti di quanto non siano e che viaggiare in questo modo può essere alla portata di tutti. Devo invogliare la gente a viaggiare.”

Quali mete sono in programma?

“La prima meta sarà l’Islanda, il 14 marzo. Da Reykjavik fino al Vatnajokull sono circa 360 km e percorrendoli incontreremo geyser, cascate, caverne di ghiaccio, spiagge nere, spiagge disseminate di piccoli iceberg, fari e tante piccole cittadine tipicamente nordiche. Ci sposteremo in autostop, a piedi e con i mezzi pubblici sfruttando la rete di conoscenze che riusciremo a trovare interagendo con la popolazione locale. Non abbiamo la certezza della prossima meta ma vorrei puntare ad est.”

Dove trovate i fondi?

“I fondi per ora li abbiamo trovati nelle nostre tasche. Ho creato una campagna di raccolta fondi online sul portale Eppela omonima del progetto. Se il progetto dovesse avviarsi diventerebbe insostenibile contando solo sulle nostre forze. In questa campagna di crowfunding chiediamo un aiuto economico per finanziare una parte della mostra che si terrà al nostro rientro e per aggiornare la nostra attrezzatura tecnica sperando poi di trovare degli sponsor.”

Quai sono le modalità di partecipazione al progetto?

“Al progetto si può partecipare in tanti modi: condividendolo in tutti i sensi, sostenendolo, parlandone, viaggiando secondo i principi di cui parlo sopra o candidandosi come viaggiatori e fare quello che questa volta sta facendo Giovanni.”

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